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Buongiorno

30.03.2018 - Buongiorno Irpinia

Al Pd serve uno Psichiatra, ai Cinque Stelle un po’ di coraggio

Buongiorno, Irpinia.
Mi scuseranno i leader (ma ce ne sono?), i capibastone (ce ne sono fin troppo) e i caporali di giornata (altra categoria che abbonda) del Pd se affermo che il Partito in confusione così non lo si è mai visto, nemmeno ai tempi del Direttorio, ed è quanto dire.

Ieri, la mia “lei” Mila Martinetti ha provato a spiegarlo nella sua quotidiana Siringa. In vista delle amministrative del capoluogo, questo Pd confuso – “questo” nel senso immaginato da chi ritiene di esserne il padrone – ha provato a chiedere a quattro ottimi medici la disponibilità a candidarsi a sindaco.

Sono stati interpellati – in collaborazione con esponenti demitiani, la qual cosa è un’altra prova di confusione – due cardiologi (Pino Rosato e Generoso Bellizzi), un gastroenterologo (Luigi Pasquale) e un ginecologo (Mario Malzoni). A parte Rosato, che da tempo “sfrenesea” per la poltrona di primo cittadino, ma che – eccetto De Mita – nessuno vuole, gli altri tre hanno signorilmente ringraziato e detto No senza se e senza ma.

I vecchi e nuovi padroni del Pd – è stata l’osservazione sarcastica della Martinetti – non hanno interpellato l’unica figura di specialista che si dà al loro caso, ovvero lo psichiatra. Perché, al fondo delle cose è questo il medico di cui hanno veramente bisogno. Quando si smarrisce il senso della realtà, e qui ci siamo proprio dentro, infatti, la psichiatria può fare miracoli.

Vuoi perché gli avellinesi e gli irpini hanno dimostrato il 4 marzo che sono stanchi di porcherie, vuoi per il vento a favore che tira, vuoi anche per la novità che oggettivamente rappresentano, alle amministrative del capoluogo i Cinque Stelle potrebbero davvero fare il botto che viene auspicato più che pronosticato.

Molto dipenderà dalla scelta del candidato sindaco e della squadra di supporto. Se i Cinque Stelle sapranno aprirsi all’esterno, nella misura rigorosa e compatibile con i propri principi politici, potranno farcela e forse imprimeranno la svolta che serve nel capoluogo e in Irpinia. Ora dipende soltanto dal loro e non dal caso. È una sfida molto difficile. Lo spirito di conservazione in questa provincia ha incrostazioni di abitudini e interessi decennali: per riportarlo allo stato di purezza serve il bisturi, ma sono indispensabili mani armate non solo di buona volontà ma soprattutto di passione e competenza.

Dovessero perdere l’opportunità gratuitamente offerta dallo stato confusionale in cui si dimena il Pd, saranno poi i Cinque Stelle ad aver bisogno dello psichiatra. Ma, a quel punto, soltanto per curare con l’ipnosi il sogno svanito della conquista di Avellino e dell’Irpinia.