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Buongiorno

15.03.2017 - Buongiorno Irpinia

Avellino-Rocchetta: non è più il treno dei desideri impossibili

Buongiorno, Irpinia.
Fulvio Bonavitacola, come si sa, è il Vicegovernatore della Campania con delega all’Ambiente.
Non sappiamo quanto c’entrino le sue origini irpine (Montella per l’esattezza), fatto è che grazie a lui sta per diventare finalmente progetto l’idea del rilancio in chiave turistica della tratta ferroviaria Avellino-Rocchetta Sant’Antonio.
E’ un obiettivo non molto facile da realizzare ma, vivaddio, dopo tante parole si comincia a fare sul serio: grazie all’impegno di tanta gente irpina, ma grazie soprattutto all’ex capostazione Pietro Mitrione, che ne ha fatto la grande battaglia della sua vita; e a Vinicio Capossela, che ci ha messo il prestigio del suo nome per sottoscrivere la bontà dell’iniziativa.
Invero, all’origine, si era pensato al ripristino della vecchia linea ferroviaria solo con un vago accenno alla possibilità di utilizzarla per fini turistici. Bonavitacola è entrato nel cuore della questione: ha senso investire un bel po’ di soldi pubblici se ne otteniamo una effettiva ricaduta di sviluppo del territorio. Come? Utilizzando un pezzo di storia vera, che peraltro mantiene una sua fisicità, cioè la tratta ferroviaria, e valorizzando tutte le tipicità enogastronomiche e culturali del territorio attraversato dai binari. Tante “stazioni” lungo il percorso Avellino-Rocchetta e ad ogni fermata l’offerta turistica di un “prodotto”: dai vini eccellenti di Taurasi, Castelvetere e Montemarano ai salumi, ai formaggi e altre prelibatezze locali; dai castelli alle chiese, dall’originale varietà di altri beni monumentali agli scavi archeologici, fino al racconto di un patrimonio naturale che non ha nulla da invidiare, se non la cura che altrove vi è stata dedicata, alle colline e alle valli dell’Umbria e della Toscana.
L’iter individuato da Bonavitacola è rigorosamente rispettoso delle istanze del territorio. Ai sindaci dei comuni attraversati verrà chiesta “l’idea locale” che intendono valorizzare. Un riferimento istituzionale della Regione si incaricherà di coordinare le diverse proposte per comporre il mosaico compatibile dell’offerta finale. Tempi assolutamente brevi e certi per i progetti dei comuni. E, soprattutto, tolleranza zero verso ogni tentazione campanilistica. Insomma, si lavora tutti per un obiettivo comune.
Può funzionare? Nelle prossime settimane se ne saprà di più. Intanto, nel deserto di pensiero della politica irpina, non è affatto azzardato scommettere un po’ di ottimismo sul treno dei desideri possibili.