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Buongiorno

28.04.2017 - Buongiorno Campania

De Luca gira il fumo con la manovella?

Buongiorno, Campania. Quale percezione abbiamo del governo regionale guidato da Vincenzo De Luca? Sta facendo bene o male? Poco, a sufficienza o molto?
E’ estremamente difficile misurare gli umori, ancora più complesso quantificare le opinioni pro e contro.
Personalmente, da convinto estimatore del Governatore – naturalmente al netto di certe asprezze caratteriali – sarei portato a dire che sta facendo bene e tutt’altro che poco, specie in considerazione delle generali condizioni di sofferenza economica, sociale e politica in cui la Campania versa da parecchi anni.
Mi rendo conto, però, che nel clima di generale sfiducia – ragionata e non - verso tutto ciò che è politica, a cominciare dalla politica istituzionale, rischio di essere in netta minoranza. Soprattutto perché i cittadini non si fidano e non si lasciano più incantare dai verbi coniugati al futuro. Giudicano da ciò che in concreto possono vedere e toccare con mano. A loro non interessa l’attività preliminare di ogni buongoverno, che è quella programmatoria. E’ una fase che saltano a piè pari, perché la identificano, e spregevolmente la classificano, come “chiacchierologia politica”.
Proprio ieri, discutendo con persone che non possono essere catalogate qualunquiste, sono rimasto colpito da una espressione che è molto più d’un giudizio tagliente: “De Luca sta girando il fumo con la manovella”.
Eppure, seguendo da molto vicino le cose della Regione, che significa aggiornarsi attraverso il Burc oltre che avere quotidianamente sottomano i comunicati stampa, più che fumo noto ostacoli burocratici che pian piano vengono rimossi, impegni di spesa che aumentano e che lasciano indovinare aperture di cantieri in tempi brevi, iniziative programmate che diventano progetti. Noto, sui temi dello sviluppo, un grande sforzo di dialogo con le parti sociali che contraddice il luogo comune del De Luca uomo solo al comando. Leggo, in trasparenza, la ferma volontà di mettere ordine nel gran casino della burocrazia, passando dalla nuova cornice legislativa sollecitata da De Luca a comportamenti – negli uffici regionali – via via sempre più distanti dall’atmosfera dei circoli ricreativi. Percepisco una diversa qualità del rapporto del governo regionale con quello centrale: più propositivo, più dignitoso, più incisivo, opportunamente meno rassegnato, ma soprattutto meglio motivato nella declinazione istituzionale della domanda di interventi, non solo finanziari, a sostegno del sistema Regione.
Credo, in definitiva, che sia decisamente fuori dalla realtà la rappresentazione del fumo girato con la manovella. E’ più probabile che sia inefficace, invece, la comunicazione del lavoro immane che la Regione sta facendo per raddrizzare la rotta di una barca vicinissima alla deriva. La mia opinione è che l’eccesso di enfatizzazione che De Luca mette nelle cose che dice sminuisce la portata delle cose che il suo governo realmente fa. Forse una descrizione meno roboante e più documentata e diffusa dell’attività regionale potrebbe servire a riavvicinare all’Istituzione, dunque alla Politica, quella parte largamente maggioritaria di cittadini disillusa ma non ancora rassegnata.