menu

Buongiorno

18.09.2018 - Buongiorno Irpinia

Epperò il biodigestore da qualche parte bisogna pur farlo

Si può dire finalmente scongiurato il rischio del “biodigestore” a Chianche e comunque nelle aree interessate da produzioni agricole di sicuro prestigio. Ha vinto il buon senso. È stata sconfitta la caparbietà del sindaco di quel Comune. La manifestazione di sabato è servita a riproporre con estrema chiarezza un concetto: la sensibilità ambientale della gente irpina è maturata a sufficienza, non si concedono più sconti. È cosa buona e giusta. L’ambiente è un valore.

Ora, però, è il tempo della responsabilità. Oppure, se si preferisce, è tempo di smetterla con i comportamenti irresponsabili.

È da irresponsabili, ad esempio, continuare a dare alla Regione colpe che non ha. Serve soltanto a confondere le idee, ad allontanare la soluzione dei problemi.

Prendete il caso Chianche. Non è vero che la Regione si fosse intestardita sul biodigestore nel territorio di quel Comune. La verità è che gli impianti per il ciclo dei rifiuti da qualche parte bisogna farli. L’Irpinia, giustamente, chiese ed ottenne una legislazione regionale che “provincializzasse” il problema rifiuti: ciascuna provincia si tiene la sua monnezza e provvede a smaltirsela. È chiaro, però, che se tutti i Comuni dicono no agli impianti il sistema si inceppa.

Per il biodigestore irpino la Regione invitò i Comuni a pronunciarsi. Chianche, il sindaco di Chianche, manifestò interesse. La Regione ne prese atto. C’è di più. La Regione, il suo assessore all’Ambiente Fulvio Bonavitacola, che è anche vice governatore, e per di più ha origini irpine, aveva espresso un orientamento per Pianodardine: il biodigestore a Pianodardine, nell’area industriale, in prossimità dello Stir. Sarebbe stata l’ubicazione più razionale. Ma ci fu la decisa opposizione di ambientalisti e istituzioni locali.

Ora la Regione si è detta disponibile ad accettare altre scelte dopo Chianche. E il compito di dare una indicazione certa e definitiva spetta all’Irpinia, ai sindaci irpini. Spetta all’Ato-Rifiuti di questo territorio. È una decisione difficile da assumere? Non diciamo sciocchezze. C’è ancora qualcuno disposto a raccontare, senza rendersi ridicolo, che in Irpinia non c’è un “centimetro quadrato” di territorio non interessato da coltivazioni agricole di prestigio e idoneo ad accogliere il biodigestore?

Sarebbe interessante avere l’opinione del presidente dell’Ato-Rifiuti, Valentino Tropeano, che pure non è andato tanto per il sottile nella scelta del direttore generale dell’Ente d’Ambito.