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Buongiorno

11.08.2018 - Buongiorno Irpinia

Forza Lupi! Con De Cesare di nuovo in B molto presto

Dando il via libera alla manifestazione d’interesse di Giannandrea De Cesare per l’iscrizione dell’Avellino al campionato dilettanti di serie D, il sindaco di Avellino, Vincenzo Ciampi, si è ritrovato a fare una scelta involontariamente saggia oltre che obbligata.

Le altre due cordate in possesso dei requisiti richiesti, ovvero Cosmopol-D’Agostino Costruzioni e Preziosi Fingiochi-Marinelli Costruzioni, pur disponendo d’un alto grado di affidabilità, nulla hanno potuto di fronte alla scientifica determinazione dell’imprenditore napoletano di allargare la sua attenzione sociale in Irpinia dal Basket al Calcio.

Così, mentre gli altri, anch’essi di certo animati da intenzioni serie e concrete, si sono limitati a corredare la manifestazione d’interesse con il minimo sindacale di garanzie e programmi, De Cesare ha messo subito sul piatto ben quattro milioni di euro. Che non sono affatto una ostentazione di grandezza, ma un impegno e un messaggio di sano pragmatismo indirizzato alla tifoseria irpina prima ancora che all’istituzione comunale. Quel messaggio suona più o meno così: "A me non interessa semplicisticamente iscrivere l’Avellino al Calcio dilettantistico. Io voglio riportare l’Avellino dov’era, e voglio farlo nei tempi più brevi possibili".

Giannandrea De Cesare è notoriamente un imprenditore ambizioso. E, d’altra parte, sarebbe davvero strano se non fosse così. Tutti i veri imprenditori, se non sono ordinari "prenditori", nutrono l’ambizione di portare le loro aziende a livelli sempre più alti. Al di là di ogni ragionevole dubbio, sono imprenditori degni di questo nome i succitati Preziosi e Marinelli, Matarazzo (Cosmopol) e D’Agostino. Ma non è bastato.
Nella sua attività imprenditoriale, De Cesare ha anche una spiccata "ambizione sociale": offrire segnali tangibili di gratitudine alla comunità in cui opera. L’acquisizione della Scandone ha avuto questo significato per l’ingegnere titolare della Sidigas. Grazie a lui, il basket irpino sta vivendo anni di gloria sportiva. Ma non poteva più bastare. L’Avellino Calcio era probabilmente nei programmi di attenzione sociale di De Cesare, una nuova "ambizione" accelerata dagli eventi che hanno addirittura condannato la società biancoverde all’esclusione dal professionismo.

Da qui, come si diceva, la decisione di non limitarsi all’iscrizione alla serie D, ma di far capire subito quali sono i traguardi cui si punta con determinazione e concretezza. Ecco, rispetto agli altri imprenditori che hanno manifestato interesse, in De Cesare c’è stata la volontà di dichiarare subito dove vuole andare, senza se e senza ma: un colpo da maestro, per vincere sulla concorrenza, che restituisce anche il segnale di una cultura e di uno stile imprenditoriale con radici solide e profonde.

Si dice che le attenzioni sociali di De Cesare verso il territorio irpino siano legate a doppio filo ai suoi interessi imprenditoriali in questa provincia. Verissimo. E allora? Dov’è mai l’arcano? Dovremmo preoccuparci se non fosse così. Cosi come avremmo dovuto preoccuparci se De Cesare avesse avuto un qualche interesse di natura politica, magari l’ambizione di candidature alla rappresentanza parlamentare.
Avessimo potuto contare in Irpinia qualche imprenditore in più di questa fatta, probabilmente oggi avremmo goduto di maggiori benefici sociali indiretti. Così non è stato, ben vengano i De Cesare dunque.

Ora c’è un cammino lungo da fare. E servirà la collaborazione dei tifosi e delle istituzioni. Se conosco soltanto un pochino De Cesare, posso affermare senza rischiare troppo che torneremo in serie B prima di quanto s’immagini.
Bravo, De Cesare! Forza Lupi!