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Buongiorno

31.03.2017 - Buongiorno Irpinia

Il Pd e il rischio “Cic” (Corrente degli indagati e dei condannati)

Il ministro Andrea Orlando, candidato alla segreteria nazionale del Pd, ha detto che nel partito napoletano e campano ci sono troppe correnti. Ed ha aggiunto che il fenomeno correntizio è presente ormai su tutto il territorio nazionale ma qui fa registrare un eccesso intollerabile. La soluzione: userà il lanciafiamme per salvare il Partito Democratico.
Anche Matteo Renzi aveva promesso l’uso del lanciafiamme nel capoluogo regionale. Ma non per la presenza di troppe correnti. La preoccupazione dell’ex Premier era piuttosto motivata dall’eccesso di litigiosità all’interno della sua stessa corrente, oltre che dalle opacità – quelle, sì, decisamente troppe – che caratterizzavano e caratterizzano il Pd di Napoli e delle altre quattro province della Campania. Renzi, in altre parole, aveva ben individuato la necessità di mettere mano finalmente alla “questione morale” del partito: una questione che al Sud è oggettivamente più accentuata che altrove per l’eccesso di connotazione “clientelare” della componente ex Dc dell’attuale Pd.
Poi non se n’è fatto più niente. La contingenza del Referendum aveva suggerito di mettere da parte il lanciafiamme. E successivamente non è stato usato nemmeno un cerino per tentare, se non altro, di illuminare le zone d’ombra del partito.
Eppure il problema esiste e può minare la credibilità del Pd, chiunque vinca le Primarie del 30 aprile. E a differenza di quanto afferma Orlando, non è che ci sono troppe correnti ma la loro “qualità”. La Democrazia Cristiana divenne il grande partito che ha fatto la storia italiana di mezzo secolo anche perché aveva tante correnti. Esse esprimevano, certo, altrettanti centri di potere che alimentavano e consolidavano il consenso; ma vivaddio erano innanzitutto scuole di pensiero. Il pluralismo delle correnti dc rappresentava l’essenza stessa della democrazia del partito, e nel contempo la più alta garanzia contro il rischio dell’uomo solo al comando.
Oggi, nella giungla umana che è diventata la politica, il grande rischio è quello di avere un uomo solo al comando, ed è il caso del Movimento 5 Stelle; oppure quello di avere troppe correnti, non di pensiero ma di interessi non sempre legittimi, ed è il caso del Partito Democratico.
In questo quadro, la questione morale era e resta dirimente. Perché, tra le tante correnti già nate o nascenti del Pd, potremmo ritrovarci anche la sorpresa della “Cic”, acronimo di “Corrente degli indagati e dei condannati”. Magari con a capo Denis Verdini e un bel numero di deputati e senatori fuoriusciti o “fuoriuscenti” dai partiti dello zerovirgola.