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Buongiorno

21.05.2018 - Buongiorno Irpinia

Il Pronto Soccorso del “Moscati” s’intasa? Puntiamo il dito nel verso giusto

Buongiorno, Irpinia.
Tra il segretario provinciale della Fimmg, che è la Federazione dei medici di medicina generale, ossia dei cosiddetti “medici di base”, e il direttore generale dell’Azienda ospedaliera “Moscati” si è innescata un’aspra polemica che andrebbe ricondotta nei binari giusti del confronto dialettico propositivo e produttivo.

In verità, è stato il primo dei due, Ludovico De Vito, ad attaccare. I suoi giudizi sul funzionamento del Pronto Soccorso del “Moscati” sono stati decisamente ingenerosi: denunciare una criticità è sempre doveroso, ma lo è altrettanto – sia sul piano dell’analisi che su quello etico – attenersi con rigore alla realtà, indagare le cause delle disfunzioni, usare la stessa severità nell’autocritica ove ne ricorrano le circostanze.

Il direttore generale del “Moscati”, Angelo Percopo, ha dimostrato intanto, numeri alla mano, che permangono le difficoltà da più parti lamentate ma che si registrano sensibili miglioramenti rispetto all’anno scorso e agli anni precedenti.

Senza entrare nei dettagli tecnici di una materia peraltro molto complessa, va ricordato innanzitutto che il blocco del turn over continua a far mancare all’azienda “Moscati” un numero rilevante di operatori sanitari tra medici e infermieri. Qualcosa comincia finalmente a muoversi, ma è ancora troppo poco.

Punto due. La principale causa dell’intasamento del Pronto Soccorso, come da tempo ha ben spiegato il direttore sanitario, Concetta Conte, è la criticità della cosiddetta “emergenza in uscita” dall’ospedale. In termini semplici significa questo: l’ospedale è costretto a tenersi in carico molti pazienti che non necessitano di assistenza in corsia oltre un certo periodo ma che non possono essere adeguatamente assistiti a casa: le strutture territoriali intermedie specializzate darebbero una risposta risolutiva, ma siamo in carenza di norma e di strutture adeguate. È un problema, in verità, che la Regione condivide e al quale vuole far fronte. Prima accade, tanto prima i Pronto Soccorso funzionano meglio.

Terzo punto: la necessità dell’autocritica. Il segretario della Fimmg ritiene che i medici di base adempiano oggi al massimo delle possibilità alla funzione di “filtro” tra medicina del territorio e ospedali?

Ecco, una riflessione severa sui temi velocemente accennati, meglio ancora se fatta in un clima di serena collaborazione tra le parti, e naturalmente con la partecipazione primaria dell’Asl, potrebbe aiutare a mettere a fuoco le soluzioni migliori. Che, poi, in fin dei conti, e al di là di ogni polemica, significa aiutare concretamente i pazienti.