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Buongiorno

23.10.2018 - Buongiorno Campania

La Lega alla conquista (anche) della Campania. Una “class action” contro il renzismo

Boom! E ancora... Boom! I giornaloni e i giornalini hanno dovuto usare due volte la metafora verbale dell’esplosione per raccontare gli ultimi (in senso cronologico) successi elettorali della Lega a Bolzano e nel Trentino.

Era un trend prevedibile? Certo, ma non delle proporzioni uscite dalle urne. Significa, semplicemente, che il processo di crescita esponenziale del partito di Salvini continua. Significa, al confronto con un Pd che continua a calare, che l’agognato recupero di “quelli dell’Italia che non ha paura” si allontana non solo nel tempo ma anche nel calcolo delle probabilità.

Significa, a maggior ragione, che il progetto ancora inconfessato di Matteo Renzi di un suo partito peronista, con Teresa Bellabona nelle vesti improbabili di Evita Peron, somiglia sempre più ad un nuovo clamoroso fallimento dell’ex Rottamatore. In buona sostanza, il progetto di un’orchestrina in cui il Direttore di Rignano sull’Arno se la suonerà e canterà con pochi intimi.

Calano di brutto, per ora nell’estremo Nord, anche i Cinque Stelle. È pur vero che nella Provincia autonoma di Bolzano e nel Trentino si è votato per le amministrative. Ma è altrettanto vero, dopo le scorse regionali della Basilicata, che si conferma il dato di un M5S che non ha classe dirigente sui territori, che il voto politico espresso il 4 marzo resta ancora un voto squisitamente di opinione e per ciò stesso facilmente opinabile, ossia altamente esposto al rischio della volatilità in mancanza di “apostoli” locali in grado di radicare l’opinione nella cultura politica degli elettori.

Lo sguardo di prospettiva, per quanto più direttamente ci interessa, va alle regionali della Campania. Manca poco più di un anno e mezzo al fine mandato del Governatore della nostra Regione. De Luca sarà il probabilissimo candidato di uno schieramento che ricomprenderà le sue liste civiche, il Pd e quasi certamente altri spezzoni del centrosinistra.

Non è ancora scontato che scenderà in campo anche Luigi De Magistris. Il passaggio delle europee chiarirà questo dubbio. Il sindaco di Napoli potrebbe optare, infatti, per un seggio nell’Europarlamento. Aveva immaginato una operazione di mutuo soccorso con i Cinque Stelle: l’appoggio a lui in Regione in cambio del sostegno al Movimento per conquistare Palazzo San Giacomo. La “missione” sembra “impossibile” per la indisponibilità dei Cinque Stelle. Ma in politica assai spesso ciò che appare non è. Perciò, mai dire mai.

Tuttavia, la novità è rappresentata dalla forte crescita della Lega al Sud, quindi anche in Campania, almeno nei sondaggi sulle intenzioni di voto. Si parla di un 22 per cento tendente al rialzo. Significa, in buona sostanza, che se fino a qualche tempo fa i concorrenti più temibili di De Luca per Palazzo Santa Lucia erano De Magistris e un candidato ancora indefinito dei Cinque Stelle, lo scenario adesso cambia: entra in gioco, infatti, la Lega con il suo imprevedibile peso. Un peso che può essere determinante, per gli esiti elettorali finali, sia che il partito di Salvini scenda in campo con Forza Italia e con Fratelli d’Italia, come appare più probabile, sia che si coalizzi con i Cinque Stelle.

Molto inciderà, su queste due ultime opzioni, la “qualità” della vita del governo centrale giallo-verde. Nell’un caso e nell’altro, con il Pd ridotto in Campania al 13,5 per cento, e un intero centrosinistra che a malapena sfiora il 20, parafrasando Nostro Signore sarà più facile per un cammello passare attraverso la cruna dell’ago che per De Luca restare a Palazzo Santa Lucia.

Tutto ciò, mentre Renzi e Bellanova ripetono alla Leopolda che il Pd non deve chiedere scusa di nulla, mentre il Governatore continua a fare cofecchie con il Male assoluto che una volta era De Mita, mentre il Nazareno continua a tollerare che in Irpinia il Partito Democratico si consumi nelle mani di condannati per truffa ai danni del Servizio Sanitario Regionale, di rinviati a giudizio per truffa ai danni dello Stato, di faccendieri a vario titolo, di pulcinella senza pudore.

Che spettacolo! Se non si intenta ora una “class action” degli elettori (ormai ex) del Pd contro chi ha distrutto un partito e una speranza, quando?