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Buongiorno

19.02.2019 - Buongiorno Irpinia

La sapete l’ultima su De Mita? Mette veti su Festa e Cipriano...

Nella Siringa del 14 febbraio scorso, giorno degli Innamorati (San Valentino) e del Patrono di Avellino (San Modestino), Mila Martinetti ha giocato con la coincidenza dei due santi. Ed ha scritto che tutti i potenziali candidati sindaco del capoluogo spiegano la loro partecipazione alle prossime comunali dicendo che sono innamorati della loro città. Tutti – era il senso della satira – fuorché Luca Cipriano e Gianluca Festa: questi due sono troppo innamorati di se stessi per poterlo essere anche di Avellino.

Al di là della battuta, un fondo anche ampio di verità sicuramente esiste nell’atteggiamento troppo vanesio sia di Cipriano che di Festa. Da quando l’uno e l’altro si sono autoincoronati Imperatori di Avellino, pur non avendo niente del grande talento militare e politico – chessò – di Napoleone, è diventata impresa impossibile farli scendere da cavallo e saldare a terra i loro piedi recalcitranti.

Epperó, corone reali a parte, tutt’e due hanno raccolto un dignitoso consenso alle scorse amministrative di Avellino. Insomma, la loro presenza nell’elettorato avellinese è sufficientemente marcato. Si può discettare all’infinito sul perché abbiano quel consenso, e ritrovarsi d’accordo o meno con le analisi che se ne fanno, ma è inoppugnabile il fatto che si tratti di due candidati oggi ben "visibili".

Era doverosa questa sottolineatura dopo aver letto l’ultima sortita di Ciriaco De Mita in merito alle comunali del capoluogo. Egli ha detto chiaro e tondo che i Popolari irpini mettono un insormontabile veto sul nome di Cipriano candidato sindaco d’una eventuale coalizione di centrosinistra. La stessa posizione era stata assunta nei confronti di Gianluca Festa qualche tempo fa.

Ora, si può anche comprendere la reazione dei Popolari nei confronti di Festa, dopo il comportamento da questi tenuto alle scorse elezioni amministrative. É noto e notorio, infatti, che egli boicottò il candidato sindaco di centrosinistra Nello Pizza (poi confluito nell’area demitiana) sia al primo turno (voto disgiunto) che al ballottaggio (astensione). De Mita, insomma, ha voluto restituire a Festa pan per focaccia.

Non si comprende, invece, l’atteggiamento nei confronti di Cipriano, che all’ultima tornata elettorale era candidato sindaco d’una civica, quindi non era parte della coalizione a sostegno di Pizza, né – pertanto – era tenuto a parteggiare per lui al ballottaggio.

Ancora meno comprensibile appare il veto di De Mita sul nome di Cipriano dopo che il consigliere regionale della sua area, Maurizio Petracca, aveva fatto chiaramente intendere che l’ex presidente del Teatro Gesualdo andava bene e tanto più. Petracca è per caso tornato all’ovile che tutti davano per abbandonato?

Ma al di là di ogni altra considerazione, i Popolari dei De Mita ritengono di poter ancora porre veti a chicchessia, Festa compreso, dopo gli esempi politico-sanitari tipo Aias-Noi con Loro che hanno offerto agli avellinesi? Al loro confronto, perfino Festa, che di certo non è il massimo delle preferenze del sottoscritto, appare un gigante!