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Buongiorno

10.08.2019 - Buongiorno Irpinia

Le nomine al Moscati e l’inutile esistenza dei consiglieri regionali irpini

Livio Petitto dice una cosa assolutamente condivisibile quando afferma, seppure in modo garbato, che i quattro consiglieri regionali irpini hanno rimediato una figuraccia in occasione delle nomine ai vertici dell’Azienda Ospedaliera Moscati di Avellino. Chiariamolo subito a scanso di equivoci: Petitto non discute, né lo facciamo noi, la qualità professionale delle persone scelte. Né lui né noi, del resto, avremmo titolo per farlo. Il problema vero è un altro. Il problema che fa specie è non trovare un irpino tra i nomi che hanno occupato le caselle di direttori generale, sanitario e amministrativo. Ai vertici del Moscati di irpini ce ne erano tre fino alle nuove nomine dei giorni scorsi. Come un uragano, prima la commissione esaminatrice con la selezione degli idonei "ottimi" e "buoni", poi il Governatore De Luca con la facoltà attribuitagli dalla legge (compresa la piena discrezionalità nella scelta della succitata commissione), l’una e l’altro hanno spazzato via la rappresentanza irpina: quasi a dire, in un discutibilissimo linguaggio burocratico-politico, che da queste parti - a differenza di quanto è sempre accaduto in passato - non ci sono professionalità degne di gestire le funzioni manageriali del Moscati.

Invero c’è una evidente contraddizione in termini nella questione appena accennata. Proprio il Governatore, infatti, nell’ultimo anno non ha perso occasione per glorificare il Moscati come esempio di eccellenza della Sanità campana. E parlava del Moscati guidato da un direttore generale irpino purosangue (Percopo), di un direttore sanitario irpino purosangue (Conte), di un direttore amministrativo con il medesimo Dna territoriale (Pastore). A certificazione indubitabile, insomma, che quanto a profili professionali anche nel complesso ambito della Sanità la terra di De Sanctis non ha molto da invidiare a Napoli e tanto meno a Salerno (Napoli e Salerno sono le province di provenienza dei tre nuovi direttori del Moscati).

Ha ragione Petitto quando dice ciò che dice perché è pur vero che i consiglieri regionali non hanno alcun potere di nomina dei vertici sanitari, ma è altrettanto vero che tutt’e quattro si son dati un gran da fare presso De Luca per sponsorizzare nomi irpini, ricevendo in cambio dal Governatore la più totale e sprezzante indifferenza. In altri tempi - che sono stati i tempi di Bassolino, di Caldoro e dello stesso De Luca tre anni fa - i consiglieri regionali irpini avrebbero smontato pezzo per pezzo Palazzo Santa Lucia come risposta all’eventuale strafottenza del Governatore di turno.

Stavolta non è accaduto niente: non un pugno sul tavolo, non un lamento, neanche un afflato. È un segnale di debolezza politica strutturale dei quattro moschettieri disarmati che abbiamo a difesa delle mura irpine. Certo, sarebbe troppo pretendere da loro un atto rivoluzionario come le dimissioni: non si rinuncia facilmente ad una indennità che altrove te la sogni. Ma un gesto dignitoso potrebbe essere l’impegno a non ricandidarsi con una motivazione pubblica, chiara e sincera: manifesta incapacità di rappresentare in maniera appropriata le ragioni del territorio irpino.

Statene certi, non lo faranno. Non è roba per deboli di stomaco e soprattutto di testa.