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Buongiorno

05.08.2018 - Buongiorno Irpinia

Le ultime porcate Alto Calore e Ato Rifiuti. Carlo Sibilia ha ragione

C’è poco da girarci intorno, l’ho scritto su Orticalab e lo ripeto qui: l’elezione di Michelangelo Ciarcia alla carica di Amministratore Unico dell’Alto Calore e la nomina di Annarosa Barbati a direttore generale dell’Ato Rifiuti, per il profilo politico del primo e per il criterio "non meritocratico" che ha portato alla scelta della seconda, sono due atti di arroganza e di miopia istituzionale, sempreché non vi siano addirittura vizi d’altra natura, che testimoniano quanto sia dura a morire la partitocrazia che ha messo l’Irpinia in ginocchio e che continua a saccheggiarla con insaziabile ingordigia e senza pudore.

Il Partito Democratico, artefice dei due colpi di mano, senza comunque che gli siano mancati l’appoggio dei servi sciocchi del centrosinistra e la complicità suicida di Forza Italia, non ha nemmeno tentato di spiegare cosa possa aver fatto cancellare l’impegno, più volte declamato, di bandire ogni forma d’ingerenza della politica nella gestione dei servizi. I balbettii giustificazionisti di qualche suo sindaco e dello stesso presidente dimissionario dell’Alto Calore sono serviti soltanto a confermare che il lupo cambia il pelo ma non il vizio.

D’altra parte, nel caso dell’Ato Rifiuti, se perfino una persona seria come l’architetto Valentino Tropeano, presidente del Consiglio d’Ambito, cede al richiamo della foresta e dribbla le regole, vuol dire che non c’è altra soluzione – in questa provincia – che abbattere definitivamente un Sistema ormai contaminato anche nelle sue cellule ritenute sane ancora fino a qualche giorno fa.

In questo senso, appare del tutto condivisibile il radicalismo del Sottosegretario agli Interni 5 Stelle, Carlo Sibilia, quando afferma che Alto Calore e Ato Rifiuti diventano entità inutili e dannose se devono servire a conservare poltrone, per cui vanno assolutamente riformati. E condivisibile appare il suo invito formale al presidente Tropeano perché si dia conto delle valutazioni dei curricula dei 14 candidati idonei per la carica di direttore generale dell’Ato Rifiuti.

Ma ora cosa faranno i troppi sindaci irpini e sanniti assenti all’assemblea dell’Alto Calore quando si è proceduto alla elezione di Ciarcia, e cosa faranno i sindaci – stavolta soltanto quelli irpini – dinanzi al colpo di mano del Consiglio d’Ambito dell’Ato Rifiuti? Continueranno a chiudersi in un silenzio-assenso decisamente complice delle malefatte istituzionali del Pd?

Noi, di certo, continueremo a parlare.