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Buongiorno

27.05.2019 - Buongiorno Campania

Nord e Sud: Matteo Salvini non può pretendere la botte piena e la moglie ubriaca

Magari le elezioni europee non sono andate per la Lega come Matteo Salvini aveva sognato, ovvero una soglia prossima al 40 per cento, giusto per avvicinarsi al primato di Renzi del 2004. Epperò, caspita! nel raffronto con le scorse politiche e tanto più con le europee di cinque anni fa, il dato restituito dalle urne è decisamente straordinario.

Probabilmente Salvini si aspettava qualcosa in più anche nel Mezzogiorno d’Italia, almeno stando ai sondaggi sulle intenzioni di voto di un mese fa. Anche in questo caso, il raffronto con ciò che la Lega raccoglieva al Sud – quando, per intenderci, nel simbolo c’era ancora il qualificativo “Nord” –la dice tutta sul gran balzo fatto dei leghisti perfino nelle regioni meridionali, a cominciare dalla Campania.

Ora la domanda è: la Lega potrà continuare a raccogliere consensi inaspettati al Sud soltanto grazie al carisma e al punto più forte del Salvini-Pensiero che è il tema Sicurezza? Detta altrimenti, gli elettori meridionali saranno disposti a sacrificare sull’altare della Sicurezza, che certamente è una priorità, il progressivo impoverimento del Sud causato dalle politiche economiche della Lega orientate verso il Nord e in parte verso il Centro? E come la mettiamo, qui e subito, con il Regionalismo Differenziato che piace a Zaia e che – se in quel modo attuato – manderebbe il Sud definitivamente in rovina?

Ecco, a mio parere, Matteo Salvini non può immaginare di poter avere la botte piena (tanti consensi al Sud) e la moglie ubriaca (leggi pure: meridionali con l’anello al naso). Perciò sarà costretto a scegliere: o fa in modo che le politiche governative vengano riequilibrate dando al Sud ciò che spetta al Sud, e che il Regionalismo Differenziato garantisca l’unità nazionale, non teorizzi che il residuo fiscale debba rimanere al Nord e non prefiguri che i servizi sociali siano rapportati alla ricchezza dei singoli territori, oppure sarebbe lecito attendersi una “rivoluzione democratica” dei meridionali con la forza e l’arma del voto.