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Comunicati Stampa & Varia Umanità

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14.09.2017

Sabato 16 settembre giornata di premi per Iguana Editrice: sul podio Emilia Bersabea Cirillo e Marika Borrelli

Sabato 16 settembre a Rocchetta Sant’Antonio (FG) verrà assegnato il premio intitolato a Maria Teresa Di Lascia (autrice di Passaggio in Ombra – Premio Strega 1995), giunto alla sua undicesima edizione (2017). Nella sezione narrativa tra i finalisti, oltre a Volevamo essere Jo di Emilia Marasco (Mondadori) e Lettera a Dina di Grazia Versani (Giunti), Non smetto di aver freddo di Emilia Bersabea Cirillo (L’Iguana editrice), già vincitore del Premio Minerva 2016.

Il libro

Un vincolo potente e senza via di scampo unisce le due protagoniste di questo romanzo incalzante. Cresciute insieme dalle suore in orfanotrofio, dopo aver smarrito le tracce una dell’altra si incontrano nel posto sbagliato al momento sbagliato, e una raffica di ricordi, slanci e rivelazioni scuote le loro esistenze. Al punto che la placida Dorina, aggrappata al fantasma della madre, decide di tagliare corto e scommettere tutto sul proprio desiderio, mentre Angela, tormentata da un amore devastante, accetta di pagare un prezzo altissimo per riscattare entrambe.
Con una prosa asciutta e precisa, che alterna sapientemente due voci, presente e passato, lingua nitida e piglio dialettale, Emilia Bersabea Cirillo delinea ritratti esemplari, fallimenti clamorosi, occasioni afferrate al volo, senza perdere di vista il contesto sociale e politico di una provincia del Sud costretta a nuove migrazioni. E mostra che anche quando fuori imperversa una tempesta di neve, il freddo che si insinua sotto la pelle proviene sempre da un luogo profondo e inaccessibile.

L’autrice

Emilia Bersabea Cirillo, architetta, vive e lavora ad Avellino.
Ha pubblicato Il pane e l’argilla. Viaggio in Irpinia (Filema, Napoli 1999), i racconti Fuori misura (Diabasis, Reggio Emilia 2001), Premio Chiara 2002, i romanzi L’ordine dell’addio (Diabasis, Reggio Emilia 2005), finalista al premio Domenico Rea, Una terra spaccata (Edizioni San Paolo, Milano 2010) vincitore del Premio Maiella e del Premio Prata, i racconti Gli incendi del tempo (et al. edizioni,Milano 2013) e Non smetto di aver freddo (L’Iguana editrice, Verona 2016). Non smetto di aver freddo è vincitore della XI edizione del Premio letterario Minerva. La sua ultima raccolta di racconti, Potrebbe trattarsi di ali (L’Iguana editrice, Verona 2017), è stata tra i finalisti del premio L’Iguana-Anna Maria Ortese con il patrocinio dell’Istituto italiano per gli studi filosofici di Napoli.

Lo stesso giorno nella Basilica Paleocristiana della SS. Annunziata di Prata di Principato Ultra (AV), uno dei luoghi di culto più antichi del Meridione e sede di attività religiose anche in epoca pagana, Marika Borrelli, autrice del saggio #felicità per L’Iguana editrice, riceverà il Premio Prata 2017. A condurre la manifestazione saranno Gigi Marzullo, giornalista Rai, Barbara Ciarcia e Nello Fontanella giornalisti de “Il Mattino”.

Il libro

La felicità è essenzialmente un prodotto editoriale estivo, esordisce l’autrice. Vero. Questo libro ha infatti il tono di un’effervescente e se­miseria lettura da spiaggia. Ma non lasciatevi ingannare: #felicità è un trattato filosofico e antropologico di quelli rigorosi.
L’indagine puntuale di Marika Borrelli, da Platone a Kant, da Seneca a Popper, da Virginia Woolf a Margherita Hack, con qualche incursione nel cinema contemporaneo e nelle serie tv, punta dritto a scandagliare la mistica della felicità nelle sue svariate forme, senza tralasciare Pro­zac, New Age, Ikea, Twitter e perfino il Paradiso. Perché non basta la t-shirt commemorativa di una piccola vittoria per essere felici.

L’autrice

Marika Borrelli vive e lavora ad Avellino. Docente, giornalista freelance, blogger, sag­gista, conduttrice e autrice televisiva, si oc­cupa di questioni di genere e di costume. Ha collaborato con Il Fatto Quotidiano, Vogue, Noidonne, Giulia Globalist, Ottopagine e scrive per orticalab.it. Ha pubblicato Come pesci nella rete (con J. Piromallo, Armando editore 2011), Il peggio deve ancora arrivare (Il papavero 2012), Amore 3.0 (La Compagnia del Libro 2016) , Il lavoro al tempo dei social (Il papavero 2017) e #felicità (L’Iguana editrice). Ha collaborato all’antolo­gia sulla Resistenza Festa d’aprile (Tempesta 2015) e al docu-libro fotografico sul sistema Auschwitz Fino al paese della betulle (con A. Bergamino, Blur 2016).