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Buongiorno

23.03.2017 - Buongiorno Campania

Sanità: Polimeni se ne va. Finalmente una buona notizia

Buongiorno Campania. C’è un’ottima notizia: il commissario governativo per la Sanità in Campania, Joseph Polimeni, si è dimesso. Ai deboli di cuore diciamo: tranquilli, non resterà disoccupato. Per la sua e la nostra (di noi campani) felicità, andrà a dirigere l’azienda universitaria del Policlinico di Siena. Finalmente torna nella sua Toscana. Finalmente la Campania si libera di un toscano. Che se avesse fatto il mestiere di chirurgo, per come ha “tagliato” risorse e servizi sul territorio regionale, avrebbe incrementato a dismisura il fatturato delle pompe funebri.
Non appaia un paradosso. Polimeni aveva avuto l’incarico di gestire il piano di rientro del debito sanitario. Ci sono diversi modi per mettere i conti in ordine. Lui ha scelto quello più semplice: il taglio con il lancio della monetina. L’importante, a fine giornata, era di contabilizzare il risparmio, Poco importava se le spese venivano ridotte mettendo a serio rischio la salute dei cittadini. Il bilancio contabile fa registrare oggi in Campania una riduzione del debito sanitario. Il bilancio sociale vede la Campania in fondo alla classifica nazionale dei livelli essenziali di assistenza. Per fare il lavoro che ha fatto Polimeni non serviva un manager pagato 200mila euro l’anno. Bastava un sarto. Con tutto il rispetto per i sarti.
Ed ora cosa succede? In carica è rimasto il vice di Polimenti, Claudio D’Amario. Che fin qui ha condiviso tutto ciò che ha fatto il suo capo. E che, come Polimeni, fu nominato perché molto caro al ministro della Salute Lorenzin. Perciò, allo stato dell’arte, il problema è risolto a metà. Sarebbe un definitivo disastro se il Governo Gentiloni si limitasse a sostituire Polimeni con un altro commissario indicato dalla Lorenzin. La quale ha trattato la Sanità in Campania come un vampiro tratterebbe il reparto di ematologia se ne fosse primario.
Il Governatore fa bene a rivendicare il passaggio delle competenze in capo alla Regione. Non è ancora possibile eliminare la figura del commissario? Bene: venga nominato il presidente della Regione, come è stato quando c’era Caldoro, e così come prevede di nuovo la norma recentemente approvata dal Parlamento.
Oltre tutto, è ora che De Luca abbia la responsabilità diretta di un comparto, quello della Sanità appunto, che assorbe il 70 per cento del bilancio regionale. Anche perché, fino a quando la responsabilità è di altri, il Governatore potrà sempre giustificare il mancato compimento della rivoluzione che ha annunciato e che – riteniamo – sinceramente voglia fare.
I commissari non hanno soltanto messo in ginocchio moltissime strutture sanitarie pubbliche. Il loro capolavoro è stato l’attacco alle strutture convenzionate, pilastro della Sanità in Campania come nel resto d’Italia. Oggi gli affanni iniziali sono diventati patologia gravissima. Molte strutture convenzionate hanno dovuto chiudere battenti. Altre sono in procinto di farlo. In un solo colpo si sono persi e si continuano a perdere punti nei livelli essenziali di assistenza e posti di lavoro. Una situazione drammatica che aggrava ancor di più l’economia di una regione ancora nel tunnel della recessione, e che rischia di portare al collasso il sistema sanitario regionale.
Il primo a rendersene conto è proprio De Luca. Il quale non a caso, nelle dichiarazioni a caldo dopo la notizia delle dimissioni di Polimeni, ha detto che vanno affrontati subito i nodi del fabbisogno e del rapporto con le strutture convenzionate. E’ un problema reale ed urgente. E sbagliano i Cinque Stelle a leggere in chiave scandalistica l’eventuale ed opportuna nomina di De Luca a commissario. Scherzino pure con le chiacchiere sui massimi sistemi, ma stiano lontani dalle cose serie. La salute è una cosa seria.