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Buongiorno

27.10.2019 - Buongiorno Campania

Sanità e fine commissariamento: il malato della Campania muore e i medici romani continuano a discutere

Nel corso di un convegno tenuto a Napoli venerdì scorso, alla domanda sui tempi di fine commissariamento della Sanità in Campania, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha risposto così: “C’è un rapporto molto corretto sul piano istituzionale con la Regione, ci sono stati passi avanti negli ultimi mesi, i risultati sono confortanti e l’auspicio è che tutto possa presto risolversi in maniera positiva”.

Al di là della doverosa prudenza del linguaggio, si legge in trasparenza la volontà del ministro di porre fine ad una condizione di grande sofferenza istituzionale in materia sanitaria.

Commissariamento, infatti, significa tra l’altro rigorosi limiti alla capacità di spesa e di programmazione della giunta regionale. Facile comprendere causa e portata di non pochi disservizi, nonostante tante eccellenze, ad esempio, se solo si pensi alla carenza di personale – praticamente in tutte le strutture sanitarie della regione – determinata proprio dai succitati limiti.

Ma se le cose stanno effettivamente come il Governatore sostiene, e cioè che i parametri sanitari della Campania sono perfettamente in linea con quanto previsto dalla legge per il rientro nella ordinarietà, cosa impedisce di chiudere qui e subito la partita? Forse si vuole attendere che il malato muoia mentre i medici di Roma continuano a discutere?