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Buongiorno

26.06.2017 - Buongiorno Campania

Sanità, in settimana la nomina di De Luca. Ettore Cinque “sub”?

Buongiorno, Campania. Nomina del nuovo commissario per il rientro del debito sanitario della Campania: i tempi sono maturi. Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in una intervista a “Il Mattino”. E tutto lascia credere che questa è la settimana giusta per il più difficile dei “parti” politici che la Sanità campana abbia vissuto negli ultimi anni.

I tempi sono maturi. A voler essere precisi, i tempi erano abbondantemente scaduti già quattro settimane fa, quando il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, a Napoli per un convegno, aveva detto che con il Governatore De Luca c’era stato il chiarimento e che insieme avrebbero trovato la migliore soluzione. Poiché l’unica soluzione che poteva (e può) star bene a De Luca è che fosse (sia) lui il commissario, la migliore soluzione della Lorenzin non poteva essere che interpretata come la migliore soluzione per De Luca.
Ma se tutto era così chiaro e scontato, e di fatto lo era, perché non procedere subito con la nomina? La risposta, negli ambienti romani Pd che contano, era la seguente: perché ci sono le elezioni amministrative l’11 giugno e Renzi non vuole concedere argomenti all’opposizione, ai grillini soprattutto, facendo circolare il nome dell’odiato (ai Cinque Stelle e a Forza Italia) Vincenzo De Luca.

Questi erano gli accordi presi tra il Pd di Renzi e Alternativa Popolare (ex Ncd) di Angelino Alfano, quindi di Beatrice Lorenzin.
Poi il fulmine a ciel sereno. Renzi e Alfano litigano di brutto, a causa della soglia di sbarramento al 5% che il leader del Pd aveva concordato con Grillo, Berlusconi e Salvini per la legge elettorale approvata in commissione Affari Costituzionali della Camera e abortita ancor prima di avere il battesimo a Montecitorio. Una brutta storia: per la prima volta da quando si era alleato con il Partito Democratico, dopo aver abbandonato Berlusconi, Alfano aveva fatto la voce grossa contro Renzi minacciando fulmini e saette. E la prima saetta – si commentò negli ambienti vicini sia al ministro degli Affari Esteri che a quello della Salute – sarebbe caduta sulla testa di De Luca per far dispetto a Renzi.

Abortita l’ipotesi di nuova legge elettorale, e tornati di fatto con il Consultellum (almeno fino ad oggi) allo sbarramento del 3% che (forse) salva Alternativa Popolare, non è che si sia rasserenato il clima tra Alfano e Renzi ma pare che qualcuno abbia provveduto a montare il “parasaette” sulla testa di De Luca.
E la domanda torna: ma allora, se tutto è tornato più o meno come prima, perché ancora tarda questa benedetta nomina? La risposta stavolta è nella logica elementare: se c’era stato un rinvio per via delle elezioni amministrative, quella causa è rimasta in piedi fino a ieri, domenica 25 giugno, giorno del ballottaggio.

Ci siamo, dunque. In settimana, presumibilmente venerdì, se non addirittura prima, il Consiglio dei Ministri nominerà il commissario.
Ma siamo certi che sarà De Luca? Secondo la logica politica – che è quella che conta e che in casi come questi coincide con la logica giusta e del buon senso – la nomina dovrebbe cadere sul Governatore. De Luca ha spiegato in tutte le lingue, argomentando e documentando, perché sarebbe da irresponsabili separare i ruoli di chi decide e programma le politiche sanitarie e chi, fino all’azzeramento del debito, che comunque richiede ancora un anno, tiene di fatto i cordoni della borsa. Ed ha anche spiegato e dimostrato che i tagli squisitamente contabili, fuori dall’indispensabile cornice politica, aggravano il Bilancio sociale della Sanità oltre i limiti sopportabili. Gli stessi effetti economici addirittura migliori, secondo De Luca, si ottengono invece risanando la vera piaga della Sanità campana che è rappresentata dagli sprechi, dalle sacche di parassitismo, dalle “porcherie clientelari”. Qui può intervenire efficacemente soltanto un commissario “politico”, cioè il presidente della Regione, non un commissario governativo “contabile”.

In qualche ambiente, nelle ultime ore, circola anche il nome di Ettore Cinque come possibile commissario. Il docente universitario napoletano, già “sub” (in coppia con Morlocco) di Caldoro nel 2013 è un tecnico di sicuro spessore e peraltro vicino al Pd e a De Luca, quindi riferimento di possibile mediazione tra Napoli e Roma. Ma è più probabile, se quelle voci avessero una qualche fondatezza, che a lui sarebbe riservato il posto di “sub”: un braccio operativo affidabile e competente che darebbe al Governatore-commissario ancora più energia per raggiungere gli obiettivi che si è prefissato.
In ogni caso, ancora pochi giorni e il dilemma sarà finalmente sciolto.