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Buongiorno

26.05.2017 - Buongiorno Irpinia

Sette milioni per le strade: presidente Gambacorta, occhio agli appalti

Buongiorno, Irpinia. L’Amministrazione provinciale di Avellino dovrà spendere sette milioni di euro per la messa in sicurezza di alcuni importanti tratti stradali. I finanziamenti sono previsti nel Patto per la Campania e si riferiscono a progetti che il presidente Gambacorta aveva fatto predisporre in tempi brucianti dando rigorosa priorità alle arterie più esposte a rischio. Ora la Regione ha approntato lo schema di convenzione. Si conta che entro un mese saranno completati tutti gli atti preliminari. E’ verosimile che entro luglio la Provincia riesca a bandire le gare. I progetti sono una decina. Importi che variano dai 500mila agli 800mila euro. Niente di trascendentale, insomma. Ma lavori comunque appetibili in una fase congiunturale particolarmente negativa che ha messo in ginocchio il comparto edile, storicamente volano di sviluppo soprattutto delle province meridionali.
E’ normale, allora, che su queste opere sia concentrata l’attenzione delle tante piccole e medie imprese irpine che da troppo tempo tirano la cinghia. Ed è altrettanto normale, come sempre accade in tempi di vacche magre, che ci sia una particolare domanda di trasparenza nelle procedure di assegnazione degli appalti. In un passato nemmeno tanto remoto, la Provincia di Avellino è spesso assurta agli onori delle cronache giudiziarie proprio per l’affidamento dei lavori edili. Manco a dirlo, c’è stato un periodo buio durante il quale, abusando della metafora, non si è potuto affatto affermare che tutte le vie portano al Signore. Molte strade si fermavano in qualche ufficio della Provincia: dove, stranamente, i lavori venivano affidati puntualmente ad una stretta cerchia di imprese.
Poi il vento cambiò. Una dirigente con gli attributi e di altissima moralità, l’ingegnere Liliana Monaco, aprì porte, finestre e buchi nascosti dell’ufficio tecnico e a Palazzo Caracciolo finalmente arrivò un po’ d’aria fresca. Quale sia il clima interno da quando la Monaco non c’è più è difficile dire. Di certo con il presidente Gambacorta, in continuità con il lavoro avviato nell’ultima fase del commissario Coppola, ci sono state innovazioni importanti. L’istituzione dell’Ufficio Gare ha sostanzialmente ridimensionato il potere decisionale dell’Ufficio Tecnico, disegnando una linea gerarchica che fa capo direttamente alla Direzione Generale.
Ma è chiaro che, come accade ovunque, le zone grigie della pubblica amministrazione possono essere rischiarate, nei limiti delle umane possibilità, solo attraverso il controllo rigoroso del livello politico-istituzionale.
Per carità: nulla, allo stato dei fatti, che possa ispirare e legittimare cattivi pensieri, nemmeno a volerla buttar lì con i proverbiali consigli “malpensanti” di andreottiana memoria. Ma sarebbe auspicabile che il presidente Gambacorta, in linea con la sua altissima concezione etica della pubblica amministrazione, tenesse gli occhi più aperti del solito. Praevidet ac providet.