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Buongiorno

16.02.2018 - Buongiorno Italia

Sorpresa: il Pd è il vero Grande Elettore dei Cinque Stelle

Buongiorno, Italia.
Se la crescita a dismisura del Centrodestra, registrata ancora negli ultimi sondaggi, viene accreditata alla capacità comunicativa e strategica di Berlusconi, oltre che a temi sensibili come la sicurezza, l’espansione dei Cinque Stelle soprattutto al Sud, ed in Campania in modo particolare, è “merito” essenzialmente del Partito Democratico. Il quale mai come in questa campagna elettorale sta dimostrando di essere in uno stato devastante di emotività politica.

Ne ho già scritto ieri l’altro. La reazione di Matteo Renzi alla cosiddetta “rimborsopoli” dei Cinque Stelle è di una banalità ed inopportunità tali da tradire il timore del leader Pd di una irreparabile Waterloo il 4 marzo.

Insistere, come ancora Renzi sta facendo, su un tema che non sposta di un millimetro l’elettorato Cinque Stelle significa perseverare in un madornale errore più per “crisi vagale” che non per scelta tattica.

Agli elettori arriva un messaggio che sortisce un effetto boomerang proprio contro il Pd: un partito, cioè, che sta affogando nella “questione morale” e che sale in cattedra per dare lezioni di etica politica agli altri. Per di più, proprio ai Cinque Stelle i cui vertici non hanno aspettato un secondo per espellere quei parlamentari che si sono macchiati, non di un reato, ma del mancato rispetto delle regole interne del Movimento. La qual cosa, per carità, pure rilevante è, ma circoscritta a pochi casi, decisamente una minuzia rispetto ai tanti scandali veri in cui sono coinvolti personaggi anche di primo piano del Pd.

A dare man forte a Renzi in questa paradossale battaglia contro il Nulla si sono messi alcuni importanti organi di informazione, perfino pubblici, che stanno esaltando, amplificando a dismisura il caso Cinque Stelle mentre lasciano in penombra, se non addirittura oscurano, fatti e misfatti di assoluta gravità. Si tratta di una evidente manovra d’appoggio al Pd da parte di quei poteri editoriali, più o meno forti, terrorizzati – non per il futuro del Paese, ma per i propri affari privati – dal pensiero di un eventuale governo Cinque Stelle.

Anche in questo caso, il messaggio che passa è devastante: incita ad alimentare il voto di protesta anti-regime, quindi a favorire soprattutto i Cinque Stelle.
Insomma, una frana su tutti i fronti, preludio alla Waterloo che Renzi teme, tutto sommato a ragion veduta.