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Buongiorno

27.07.2019 - Buongiorno Campania

De Luca, Salvini, la camorra e il solito Carlo Sibilia

Il Sottosegretario Carlo Sibilia che in un comunicato stampa chiede al Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, di dire da che parte stia, se con lo Stato o con la Mafia, è il massimo di spudorata irresponsabilità politica e istituzionale che si potesse ascoltare.
Per una opportuna conoscenza dei fatti, l’antecedente va raccontato nei suoi passaggi più significativi.

Il 24 luglio De Luca rassegna questa dichiarazione: “Apprendiamo che il prefetto di Napoli ha nominato la commissione di accesso, con riferimento all’ospedale San Giovanni Bosco, per verificare l’eventuale sussistenza di tentativi di infiltrazioni malavitose. È un atto ridicolo e cialtronesco, che fa da sponda a una politica politicante che ancora tenta di mettere le mani sulla Sanità campana. Un atto che arriva 12 ore prima – casualmente – della riunione prevista per domani (25 luglio, ndr) a Roma sulla nostra Sanità. Un atto che offende quelli che in totale solitudine – a cominciare dal personale medico – combattono da anni. Un atto che offende la Magistratura, che ha in corso una sua importante indagine. Che offende la dignità di Napoli. Si sono svegliati dopo un mese dall’avvio delle indagini da noi sollecitate”.

E in effetti, come De Luca documenta, già il 20 dicembre del 2018, a seguito di alcuni gravi episodi verificatisi nel San Giovanni Bosco, il Governatore aveva chiesto formalmente al prefetto di Napoli (lettera prot. n. 8-30245/UDCP/Gab/CG) l’istituzione di un presidio di Polizia “per ripristinare le condizioni di legalità all’interno della struttura” (richiesta rimasta inevasa), e dopo che la stessa Regione aveva stipulato (18 luglio 2017) un protocollo di collaborazione quinquennale con la Guardia di Finanza. Per di più, data luglio 2018 la denuncia e l’eliminazione, ancora da parte della Regione, di un parcheggio abusivamente gestito da persone sospette nell’area antistante il San Giovanni Bosco. Un mese dopo, sempre per iniziativa dell’Amministrazione regionale, viene denunciato il gestore (abusivo) di bar e ristorante interno al nosocomio. Segue, il 25 marzo 2019, la denuncia per la collocazione di distributori automatici abusivi. Chiude il capitolo delle memorie, De Luca, con il riferimento agli episodi delle formiche sui letti dei pazienti e ad altri atti di danneggiamento. E polemicamente scrive: “Altri pensavano al folclore, e non a forme di intimidazione come noi denunciavamo da tempo”.

Da qui la stoccata finale del Governatore: “E allora? La battaglia contro i delinquenti la stiamo facendo noi, mentre gli inventori della “commissione d’accesso” hanno dormito. Ma la politica politicante non fermerà la nostra azione di bonifica e di difesa della dignità di Napoli. Ora è difficile immaginare che i signori Prefetto Santi Giuffrè, Maria Teresa Mignone del Provveditorato alle Opere Pubbliche e Marco Serra, dirigente di seconda fascia del Viminale, abbiano più competenza della Magistratura di Napoli e della Guardia di Finanza. Li seguiremo nel loro lavoro – immaginiamo indefesso – sperando che si concluda nei tre mesi previsti, senza bisogno di altri mesi di proroga già ipotizzati. Nel frattempo, ai protagonisti di questo atto domandiamo: al di là delle cialtronate propagandistiche, quando vi deciderete a istituire il presidio di Polizia richiesto dentro il San Giovanni Bosco?”.

La documentata denuncia di De Luca manda su tutte le furie il ministro dell’Interno, vice Premier e capo della Lega, Matteo Salvini. Il quale glissa sul problema reale, ovvero la totale assenza del suo ministero rispetto al caso San Giovanni Bosco, e si lancia in una demagogica difesa d’ufficio dell’apparato con questa dichiarazione: “Totale solidarietà al prefetto di Napoli che ha nominato la commissione d’accesso alla Asl Napoli 1 per verificare eventuali infiltrazioni della camorra. Contro i boss non si scherza. Lo Stato agisce nell’interesse dei cittadini perbene, in questo caso di medici, infermieri e pazienti onesti che vanno tutelati. Mi aspetto solidarietà bipartisan al prefetto Carmela Pagan: la lotta alle mafie non può essere argomento divisivo né può essere attaccato un prefetto che negli anni ha sempre dimostrato coraggio e capacità”. Certo, verrebbe da obiettare: ma la lettera di De Luca del 20 dicembre 2018 – con la quale non si “scherzava” affatto contro i boss – che fine ha fatto? Perché nessuno se n’è fatto carico?

Quindi arriva la controreplica del Governatore a Salvini. Durissima. “Leggo le dichiarazioni del ministro Salvini. Non si comprende in quale universo sia e da quale pianeta stia parlando. Quando dovesse ritornare nel mondo reale, potrebbe finalmente constatare che la lotta contro la camorra e ogni forma di illegalità la stiamo facendo noi e spesso a nostro rischio, anche personale; spesso in solitudine. Ieri abbiamo spiegato in dettaglio le azioni da noi poste in essere per contrastare e sconfiggere presenze a azioni criminali. Ci dica lui – ricordandosi tra un tweet e l’altro d’essere ministro dell’Interno – quando concretamente intende istituire un posto di Polizia all’ospedale San Giovanni Bosco... Ricordiamo che, senza aspettare tweet, la Magistratura è già impegnata – anche su nostre sollecitazioni e denunce – in quel lavoro di accertamento e di contrasto alla criminalità organizzata che viene richiamato a parole”.

In questo contesto si inserisce, infine, la sortita del Sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia: “Le dichiarazioni del presidente della Regione contro il prefetto di Napoli screditano l’azione di argine all’infiltrazione della mafia nelle varie componenti dello Stato. Infiltrazioni che troppo spesso sono possibili a causa della complicità delle istituzioni che, come in questo caso, invece di condannare fermamente ogni tentativo di controllo della criminalità sul settore sanitario, finiscono per tentare di delegittimare l’azione della prefettura, delle forze dell’ordine dello Stato. Sorge spontaneo qualche dubbio sull’obiettivo dell’azione del presidente. De Luca dica chiaramente da che parte vuole stare: quella dello Stato o dalla parte della mafia?”.

Non ci crederete, Signore e Signori, ma sono parole testuali del Sottosegretario. Del quale De Luca – o chi per lui – non potrebbe nemmeno chiedere, come per Salvini, “in quale universo sia e da quale pianeta parli”: uno tal quale Sibilia, che non crede che l’uomo sia mai andato sul pianeta Luna, non può che abitare la Terra, pur senza mai stare con i piedi per terra.