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La Siringa

di Mila Martinetti

30.10.2023

De Luca superstar e gli scongiuri dovuti

Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, superstar in libreria con il suo libro "Nonostante il Pd". Le cronache degli ultimi giorni raccontano che le vendite vanno a gonfie vele, e che in tempi molto brevi faranno registrare il sorpasso sul best seller "Il mondo al contrario" del Generale Roberto Vannacci.
Non solo. Da una settimana a questa parte tutti cercano e vogliono De Luca nelle Tv nazionali. Un po’ per le esilaranti imitazioni di Crozza, un po’ perché l’ex Sindaco-Sceriffo è personalità e personaggio a prescindere, fatto sta che il suo nome è tornato in auge anche nei commenti dei migliori editorialisti politici del Corriere della Sera (vedi il profilo tracciato ieri da Antonio Polito nella sua "Politeia" sul Corriere del Mezzogiorno).
Insomma, piaccia o no ai salottieri televisivi con la puzza perennemente sotto il naso, De Luca ha riguadagnato il centro della scena politica nazionale: non perché alimenti lo share di Crozza, ma più verosimilmente perché, da colto e fine dicitore qual è, viviseziona i problemi concreti dei cittadini ed offre ipotesi di soluzioni sostenute dal rigore della logica e dalla chiarezza del linguaggio condito, talvolta, di sarcasmo e irriverenza.
Fin qui la parte seria di questo corsivo.
Ora quella faceta. In trasferta l’altro ieri a Napoli, il leader di Italia viva, Matteo Renzi, non ha nascosto la sua simpatia (anche politica) per il governatore. Ha detto: "Non ho letto il libro di De Luca, ma il presidente della Campania è di sicuro un aspirante rottamatore, qual io fui. Mi si chiede chi tifo tra De Luca e Schlein? È evidente, è troppo facile. Sono amico di Enzo da una vita, anche se politicamente non sempre lo condivido. Io so che le prossime elezioni regionali le vincerà la coalizione in cui farà la differenza Italia viva".
Cos’altro dire, dopo le parole di Renzi, se non suggerire un consiglio a De Luca? Cominci subito con il più classico scongiuro dei maschietti; e continui a farlo almeno fino alle prossime elezioni, anche a rischio di beccarsi un’orchite e di dover ricorrere alle cure dell’andrologo.