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La Siringa

di Mila Martinetti

21.05.2022

Fa bene Di Maio a chiamare Putin... Per nome!

Questione Ucraina. Lega e 5Stelle insistono con il mantra “Stop alle armi”, concordato sottobanco da Salvini e Conte, e che tradotto in termini pratici significa invitare il popolo ucraino ad abbassarsi i pantaloni, porgere le chiappe a Putin, lasciarlo sfogare come più gli aggrada e alla fine chiedergli perfino scusa offrendosi a lui come schiavi pentiti e pronti a giurare fedeltà eterna.
Giovedì al Senato, il capo della Lega ha ripetuto il copione, seppure in tono minore. Riferendosi a Di Maio senza mai nominarlo, ha detto: “Ringrazio il ministro Cingolani per il suo equilibrio, a differenza di qualche altro ministro su quei banchi che dovrebbe distendere i rapporti diplomatici e che invece dà dell’animale a qualcuno con cui dovremmo sederci attorno a un tavolo”.
Che tenero, che pacifista, quanto galateo istituzionale e diplomatico Salvini lascia sgorgare dalla sua bocca, invero non sempre politicamente sciacquata a dovere! Tutto ciò che è accaduto finora, dall’aggressione d’un popolo sovrano al massacro di migliaia di civili, tutta roba voluta da Putin, per il capo della Lega è robetta, è Papeete.
Ma è davvero tanto così inappropriato affermare che Putin, per quello che ha fatto e che continua a fare, è un animale, in senso estensivo e spregiativo? Possibile che soltanto i Salvini, i Conte, i Berlusconi, i De Luca, i Santoro, i Travaglio e tantissimi, immancabili nostalgici del Pci ancora facciano finta di niente? Allora ha fatto benissimo Di Maio a chiamare le “cose” per nome, senza infingimenti, senza ipocrisia, senza meschini calcoli politici od anche personalistici. Bravo, Luigi: avanti così!