13.05.2022
Da Avvocato del Popolo (ma nella comoda sede di Palazzo Chigi) a severo, inflessibile, direi addirittura cinico Pubblico Ministero deciso a processare (ma per quale delitto?) il suo successore (meno male!) alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
La metamorfosi di Giuseppe Conte non è sfuggita ai cronisti politici, tanti e tali sono ormai gli episodi che lo vedono implacabile guerrigliero (lui che vuole la Pace) all’assalto del governo di cui il suo Movimento fa parte.
L’ultima ipocrisia autoesaltante di Conte è stata rassegnata a Bruno Vespa nel corso di “Porta a Porta”. Eccola: “Sarebbe irrituale se dopo due mesi e mezzo di questa emergenza (la guerra in Ucraina, ndr) il Premier Draghi non venisse in Parlamento…”. E riguardo all’invio delle armi: “Se l’obiettivo è sconfiggere la Russia, potremmo coltivare un’escalation militare senza limiti che per me sarebbe una prospettiva folle” (Ndr: si è già dimenticato – Conte – che l’invio delle armi è stata votata dalla stragrande maggioranza del Parlamento, 5Stelle compresi).
Ma non pago, il capo del Movimento così continua: “Mi sembra che sulla guerra, nel Pd ci sia un inizio di riflessione. Io non mi sento isolato: la maggioranza degli italiani è con me (Ndr: avete letto bene: ha detto proprio “con me”!). La Lega di Salvini o altre forze si uniranno a me? Io lo auspico fortemente”.
Cosa dire? A questo ci manca soltanto che si metta la corona in testa e pronunci il “Dio me l’ha data, guai a chi la tocca!”.
Oso ricordarLe, Avvocato Conte, che Bonaparte si chiamava Napoleone, non Giuseppe, o “Giuseppi” che dir si voglia!