27.03.2022
Bravo Luigi Di Maio! Ha vent’anni meno di Giuseppe Conte, non è professore universitario e nemmeno maestro dell’Infanzia, non ha mai declamato d’essere l’Avvocato del Popolo, tuttavia appare politicamente più maturo, più coerente, più coraggioso, più europeista, più atlantista e perfino infinitamente più credibile dell’ex Presidente del Consiglio finito a Palazzo Chigi per caso, o meglio per uno scherzo di pessimo gusto del destino.
Ieri, replicando a Conte che ancora insiste con il No all’aumento del budget per la Difesa, secondo gli accordi sottoscritti in sede Nato, Di Maio ha detto chiaro e tosto che quella del capo (virtuale) 5Stelle “è una posizione inaccettabile” e “rischia di minare l’affidabilità dell’Italia agli occhi degli alleati”.
Ma il bello è altro. Scava, scava e trovi che fu proprio Conte, ad un vertice Nato nel 2019, a sottoscrivere l’accordo per l’aumento del 2 per cento della spesa militare. Sicché – con il pensiero rivolto allo “Smemorato di Collegno” – la domanda è inevitabile: “Ma il professor Conte ci è o ci fa?”