24.04.2021
Da quando la pandemia è cominciata, non abbiamo avuto il piacere di leggere almeno una volta due opinioni perfettamente sovrapponibili di virologi o infettivologi o epidemiologi, insomma – chiamateli come volete – di due scienziati della materia. Per distinguersi, ovvero per farsi concorrenza, sempre un aggettivo in più o in meno, una virgola diversamente sistemata prima o dopo un “non” – come nell’Idis, redibis eccetera della Sibilla –: giusto per poter dire, all’occorrenza, l’esatto opposto di ciò che avevano detto il giorno antecedente senza perdere la faccia. E noi, come tanti allocchi, a bere cotanta scienza a sua volta puntualmente contraddetta dai politici tipo Salvini o la Meloni o Speranza o Conte o Letta o Di Maio o Berlusconi (non se ne salva uno!), tuttologi tanto al chilo per un voto in più.
L’ultimo duello a chi la sa più lunga, tra gli scienziati di casa nostra, risale a qualche giorno fa. Il tema: si fa bene a riaprire subito l’Italia? Protagonisti il “rigorista Covid” Massimo Galli, Professore del “Sacco” di Milano, e l’Infettivologo Matteo Bassetti, “aperturista convinto”, in video-collegamento con Myrta Merlino su LA7. Attacca Bassetti: “Galli lavora più per sé che per la Regione”. La replica di Galli: “Sono un anziano professore, ho già fatto la mia carriera. Io non ho bisogno di inchinarmi a nessuno. E non sono il nano e ballerina di nessuno”.
Risultato: ancora una volta non ci hanno fatto capire come stanno effettivamente le cose. In compenso (per loro), sono diventati tutt’e due divi della Tv. Grazie al Virus. E alla faccia nostra!