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Buongiorno

18.02.2017 - Buongiorno Irpinia

I consiglieri regionali irpini e il rischio del... pascolo abusivo

Buongiorno Irpinia. Il mio amico e direttore di Orticalab, Marco Staglianò, ha ragione quando afferma che non si possono sopportare altri tre anni di libero pascolo in Consiglio regionale dei quattro irpini che in quella sede rappresentano la provincia di Avellino.

Stiamo rivivendo emergenze, come l’acqua e i rifiuti, che sembravano definitivamente archiviate, e i magnifici quattro D’Amelio, Iannace, Petracca e Alaia non pare abbiano dato significativi segnali di vita nel Palazzo della Regione.
Stiamo assistendo al “giallo” dell’Air-Autoservizi Irpini, ovvero non si riesce a capire se tra un anno il trasporto pubblico coprirà ancora o meno la domanda di questa provincia, e i nostri magnifici quattro o se ne stanno buoni e zitti o riferiscono cose incomprensibili, probabilmente perché da essi stesse non comprese.
La Regione sta programmando la spesa di una montagna di risorse europee e i nostri magnifici quattro non avvertono il dovere di far capire con chiarezza agli irpini cosa dobbiamo realmente attenderci in termini di sviluppo.

L’impressione, insomma, è che abbiamo mandato in Consiglio regionale quattro simpatiche e brave persone che si limitano a fare gli addetti stampa del Governatore – nel senso che ne diffondono acriticamente il Verbo generale – senza chiedere, discutere, contrattare le cose che riguardano l’Irpinia.

E’ chiaro che nessuna responsabilità può essere addebitata al presidente della Regione. Se i nostri magnifici quattro si limitano ad ascoltare, ad annuire compiaciuti, ad accontentarsi di una stretta di mano o di un semplice sorriso, mica possiamo prendercela con De Luca. Anzi. Per quanto ne sappiamo, il Governatore sarebbe ben lieto di ricevere proposte, rilievi critici mirati a migliorare, consigli dal territorio. Ma niente da fare. E’ come se i “quattro” vivessero, godendone, una costante e irrinunciabile soggezione nei confronti del presidente; si compiacessero del loro stesso silenzio, quasi che – stando zitti, ascoltando soltanto – compissero fino in fondo la missione per la quale sono stati eletti.

Ora, è anche comprensibile che di fronte ad una personalità politica carismatica, quale De Luca certamente è, prima di aprire bocca bisogna accertarsi di averla collegata al pensiero. Ma, vivaddio, sono tante e tali le domande drammatiche del territorio irpino che basterebbe davvero un piccolo sforzo di sintesi per mettere insieme qualche “pensiero” serio da sottoporre al Governatore. Il quale, ne siamo certi, sarebbe ben lieto di “capire” che aria tira in questa provincia. E non mancherebbe, perciò stesso, di ringraziare i nostri magnifici quattro.

Diamoci una botta di ottimismo. Vogliamo credere che, dopo il rodaggio ozioso di questi primi due anni, i consiglieri regionali irpini faranno girare le rondelle della loro intelligenza politica con più apprezzabile energia. Diversamente, per i prossimi tre anni il loro pascolo in Consiglio regionale non sarebbe soltanto libero ma anche e soprattutto abusivo.