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Buongiorno

26.08.2018 - Buongiorno Irpinia

IIA: i 5 Stelle denunciano gli impegni "in rosso" di "Del Rosso"

Caso Industria Italiana Autobus. Alla fine, di fronte al comportamento insolente e furbesco di Stefano Del Rosso, presidente della Società, è stato costretto a perdere la pazienza anche il ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio. Il quale ha postato questo durissimo commento: "Non si accettano ricatti, Industria Italiana Autobus deve pagare gli stipendi. Il Mise non accetta ricatti da chi ha già usufruito di strumenti finanziari messi a disposizione con il fine di portare soluzioni, ed invece ha usato queste aperture per fare tutt’altro. L’azienda, come evidenziato anche nell’ultimo incontro al Ministero, ha le risorse disponibili per provvedere immediatamente al pagamento degli stipendi ai lavoratori".

Il ministro non si ferma qui. Dal rigetto dei ricatti all’annuncio, seppur velato, di resa dei conti il passo è brevissimo. "Il Governo – scrive Di Maio – sta lavorando a pieno regime per individuare la soluzione industriale migliore e per evitare che scelte del genere – compiute anni fa – portino alla stesa soluzione in cui siamo oggi. In particolare, ci riferiamo ad una proprietà che ha ricevuto finanziamenti attraverso un accordo con Invitalia per effettuare investimenti e rilanciarsi, ma optando poi per scelte differenti e decidendo di spostare la produzione al di fuori dei confini nazionali".

Non pare possano esservi dubbi interpretativi circa la volontà del governo di mettere la parola fine ai comportamenti ambigui di Industria Italiana Autobus. Il ministro Di Maio non lo dice esplicitamente, ma tra le ipotesi in campo ci sarebbe quella di aprire un contenzioso nei confronti dell’azienda per il mancato rispetto degli impegni assunti. A quel punto si aprirebbero scenari nuovi, dentro i quali non appare inverosimile una soluzione radicale del problema finalizzata a favorire la ricapitalizzazione di Industria Italiana Autobus attraverso partner pubblico privati in grado di garantirne il rilancio.

Al di là di ogni altra considerazione di natura tecnico-finanziaria, non si può non sottolineare, ancora una volta, che questa vicenda è stata gestita con estrema superficialità dai governi di centrosinistra che si sono susseguiti dal 2013 in poi. A nulla, peraltro, sono servite le attenzioni critiche rivolte alla IIA sia da parte di alcuni settori dell’Informazione che del sindacato. Viceversa, si sono sprecate le ostentazioni autocelebrative di ex parlamentari Pd, intestatari di una storia aziendale che alla fine si è rivelata decisamente fallimentare.