15.08.2022
“Credo in un solo Dio, / Padre Onnipotente, / Creatore del cielo e della terra, / di tutte le cose visibili e invisibili…”.
Il capo della Lega, Matteo Salvini, ha utilizzato il nome della preghiera-simbolo degli apostoli, il “Credo”, per tentare di rilanciarsi, in vista delle elezioni del 25 settembre, dopo il rovinoso crollo nei sondaggi causato dalle sue altalenanti politiche di lotta e di governo (e di detti e contraddetti) che hanno stancato perfino i collaboratori a lui più vicini.
Nel suo Credo laico elettorale – che probabilmente sarà “riaccompagnato” da figurine di Madonne e Santi – vengono ripresi i temi essenziali della campagna leghista. Però la strada è impervia dopo che Salvini – errore dopo errore, per lo più madornali – si è lasciato soffiare dalla più coerente e credibile Meloni il terreno di consensi del centrodestra.
L’ultimo sondaggio di Youtrend suggerisce che la discesa “ardita” della Lega pare essersi fermata, facendo attestare il partito intorno al 14 per cento, ossia ben 20 punti in meno (tutti persi da Salvini) rispetto alle elezioni europee del 2019.
La “fede” di Matteo è tuttavia incrollabile. Ma nella “risalita” (almeno di qualche punticino) ormai ci “Crede” soltanto lui.