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Buongiorno

28.07.2019 - Buongiorno Irpinia

Il Pd irpino e la fatica di facciata del commissario Cennamo

Al di là delle battute satiriche di Mila Martinetti (vedi Siringa di oggi), appare tutt’altro che semplice il compito che la direzione nazionale del Partito Democratico ha affidato all’ex deputato Aldo Cennamo nominandolo commissario della Federazione irpina del Pd.

Ieri Marco Staglianò ha offerto su Orticalab un profilo di Cennamo decisamente azzeccato. Così come impeccabile è il quadro che ha tratteggiato della condizione politica del Pd provinciale. Perfetta l’analisi e pienamente condivisibile, a mio avviso, la conclusione: nel bene e nel male, il Partito Democratico incarna la più diffusa rappresentanza istituzionale d’Irpinia, dalla sua capacità di rinascita dipenderà in larga parte lo spessore politico-amministrativo delle istituzioni locali, quindi la qualità dell’offerta di governo per lo sviluppo di questo territorio.

Non è facile il compito del commissario perché qui non si tratta di mediare tra più proposte politiche delle diverse fazioni Pd. Fosse questo il problema, un uomo dell’esperienza e della tenacia di Cennamo, ancorché con il necessario impegno, riuscirebbe nell’impresa di gettare finalmente le basi d’un partito degno del nome. La tragedia del Pd irpino, purtroppo, è che pur disponendo di una classe dirigente sufficientemente attrezzata è lacerato al suo interno dal cancro dei personalismi e dei carrierismi, con l’aggravante – fenomeno recente – di una sempre più invasiva commistione tra politica e affari.

Ha un compito difficile, il commissario Cennamo, anche per la prospettiva a dieci mesi delle elezioni regionali. La necessità della generale chiamata alle armi, volgarmente tradotta della ragion di partito del “tutti dentro comunque sia”, impedirà il coraggioso intervento chirurgico sui suoi imbarazzanti bubboni - imbarazzanti non solo sul piano estetico – di cui il Pd avrebbe bisogno. Sicché il compito di Cennamo, con tutta la buona volontà, non potrà che ridursi a garantire il giusto dosaggio di rappresentanza delle diverse fazioni nella lista delle regionali.

Insomma, “Adda passa’ ‘a nuttata”. È una notte lunga dieci mesi. La nascita del nuovo Pd irpino è rinviata giocoforza al giorno dopo le elezioni per il rinnovo del governo della Campania. Fino ad allora, per dirla nel vernacolo caro a Cennamo, “Chiacchiere e tabbacchere e’ ligno ‘o banco ‘e Napule nun s’empegna”.