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La Siringa

di Mila Martinetti

30.12.2021

Il Quirinale e l’alternativa dell’ex ministro 5Stelle Spadafora

Intervista del Corriere Della Sera al deputato ed ex ministro 5Stelle dello Sport, Vincenzo Spadafora, un Signor Politico che non sembra abbia lasciato evidenti tracce di sé nel suo passaggio governativo.
Si parla, naturalmente, delle elezioni del prossimo Presidente della Repubblica. E da tutti i ragionamenti che fa, si capisce bene che Spadafora è decisamente contrario all’ipotesi di Draghi al Quirinale. E di certo non c’è bisogno della zingara per indovinare perché: la ragione – se di ragione nel senso di frutto del cervello si può parlare – è la stessa che adducono tutti coloro che a parole dicono che Draghi è indispensabile a Palazzo Chigi ma nei fatti tramano perché non vada al Quirinale e sloggi comunque da dove è ora.
Anyway, una delle tante domande dell’intervista: “Ma lei, onorevole Spadafora, ha un suo candidato?”.
La risposta: “No, ma respingo con forza che o si elegge Draghi o non c’è un’alternativa. In politica c’è sempre un’alternativa, ed è la politica stessa a doverla generare”.
Wow! L’ex ministro dice cose talmente scontate da far impallidire i lapalissiani di professione. Il suo problema, tuttavia, è che egli dà anche per scontato che in politica l’alternativa ad una qualsiasi cosa sia per definizione migliore di quella cosa. Eppure, ciò che è accaduto dal 2018 in poi con l’alternativa 5Stelle nella politica italiana avrebbe dovuto illuminarlo un tantino: non si passa dal 33 al 12-13 per cento dei consensi se “l’alternativa” si scioglie come neve al sole in così poco tempo.