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Buongiorno

14.06.2019 - Buongiorno Irpinia

Il caso dell’asilo di Solofra: solidarietà all’avvocato Aufiero

Voglio esprimere pubblicamente la mia solidarietà all’avvocato Gaetano Aufiero, difensore di due dei quattro insegnanti accusati di maltrattamenti (per uno di loro c’è anche l’accusa di violenza sessuale) nei confronti di alcuni bambini di un asilo infantile pubblico di Solofra.

Il penalista irpino è finito nel tritacarne dei social per il più irrazionale e strumentale dei motivi: aver esercitato il diritto di difesa dei suoi assistiti. Ovvero per aver detto, nel corso di una intervista televisiva, che i video esibiti dal Gip agli avvocati non sembrano rilevare, a suo giudizio, elementi probanti dell’accusa formulata dai Pm.

Sui social si sono scatenate più persone. Ma non per offrire un motivato e legittimo disappunto, una opinione diversa da quella dell’avvocato, cosa peraltro impossibile dal momento che i filmati dei carabinieri non sono stati resi pubblici. Bensì per insultare e minacciare il penalista con espressioni decisamente molto gravi.

La mia solidarietà a Gaetano Aufiero prescinde dal merito specifico della vicenda (e d’altra parte chi potrebbe esprimere un parere motivato senza disporre degli elementi e degli strumenti necessari?). È una solidarietà basata sul principio del diritto-dovere di esercitare il proprio ruolo professionale rispondendo soltanto alle leggi dello Stato e all’etica professionale.

Bene ha fatto il penalista, dunque, ad adire le vie legali contro gli autori di insulti e minacce. I social sono una grandissima (e ormai irrinunciabile) conquista tecnologica della comunicazione di massa. Ma non possono essere usati, come purtroppo sempre più spesso avviene, per trasmettere il linguaggio della giungla. Abbiamo una civiltà da difendere. Oltre tutto, ne va della libertà e della dignità di tutti noi.