Si può può piangere per la morte del proprio cane? Certamente si.
All’età di circa 15 anni è venuta a mancare la nostra cagnetta di nome Brioche, lasciando nel dolore straziante un’intera famiglia.Trovatella di pochi giorni nei pressi della costruenda città ospedaliera, dai nostri figli, era entrata in punta di zampe nella nostra famiglia. Empatia immediata, affascinati dalla sua amorevolezza. In pochissimo tempo diventò la sesta componente del nucleo familiare. È cresciuta accompagnando la crescita dei nostri ragazzi dall’adolescenza all’età adulta, come compagna e amica fedele negli anni del liceo e dell’università. Ci ha donato tanta tenerezza, dolce e serena armoniosa compagnia, riconoscenza vera, presenza viva e vitale. L’abbiamo circondata di mille attenzioni, di tantissime carezze, di protezione sicura con un rifugio accogliente e amorevole, di tante cure e di tanto amore, con tante coccole, cosi come meritava e come sapeva chiederci con i suoi occhi che erano la sua parola, conquistandoci dall’inizio alla fine della sua vita.
Resterà per sempre in mezzo a noi, anche nei grossi vuoti che ha lasciato. Dovunque e comunque ci ha seguito, al mare, in montagna, a Roma, nei momenti felici e nel dolore, nelle tante vicende e ricorrenze della vita, sempre adattandosi alle circostanze con presenza discreta e con affettuosa effervescenza.
In questa società che ha isolato con preoccupazione l’uomo, ha inaridito i rapporti umani, ha enfatizzato l’egoismo e l’arrivismo sfrenato, ha ingigantito i contrasti interpersonali, ha incapsulato ermeticamente i sentimenti veri, ha elevato a norma quotidiana di vita il male facile e il bene difficile, l’armonia, la serenità e l’amore spontaneo e vero che dispensa un cane, può fare storia. La sua presenza e la sua compagnia diventano porto sicuro, protettivo e rassicurante per l’uomo, in una simbiosi fondata sulla semplicità e sulla genuinità.
Carissima Brio, riposa in pace e serenità, la stessa che hai conosciuto stando in mezzo a noi e che hai saputo donare a tutti noi