03.03.2022
Ha fatto giustamente scandalo, nel voto al Senato sulla risoluzione del governo in difesa dell’Ucraina invasa da Putin, il no del presidente 5 Stelle della Commissione Esteri, Vito Petrocelli. Tuttavia, credo sia ancora più grave l’astensione alla Camera – non tanto di Fassina, il più “sinistro” della sinistra – quanto di Laura Boldrini, che è stata, ancorché solo per caso, Presidente della Camera. Di fronte all’atrocità di Putin – miscela di egolatria, megalomania e follia – che oltre a decidere della vita e della morte di un popolo minaccia la guerra nucleare contro l’Occidente oggi e il mondo intero domani – l’astensione è un atto pilatesco privo di etica, di morale e di politica.
Invero ho sempre pensato che l’onorevole Boldrini non fosse né carne né pesce, ne acqua né vino, né insalata – diciamo così – russa né misto di rucola e scarola. Per dirla tutta, ho sempre pensato che la Boldrini fosse politicamente un banalissimo errore della storia. Perdippiù, confesso, con l’aggravante di starmi anche decisamente antipatica.