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Varia Umanità

14.06.2023

Spiccioli di carta - 13 / I conti dormienti

di Carmine Cioppa

Non tutti avranno la ventura dell’operaio di Ceccano, nel Frusinate, che, ristrutturando casa, ha trovato un contenitore nel quale era conservato un buono fruttifero di cinquecento lire del 1937 con l’effige di Vittorio Emanuele III.

Al buono erano ancora attaccate cedole da dodici lire e 25 centesimi che, alla scadenza del 1962, avrebbe fruttato, insieme col capitale, un controvalore attuale di 2 milioni di euro.

Volutamente non ho parlato di fortuna, perché quel piccolo tesoro non lo potrà incassare, come stabilito dalla Banca d’Italia.

È, però, l’occasione per ciascuno di noi di rovistare nei posti segreti alla ricerca di un vecchio libretto di risparmio, una carta di credito prepagata o qualche evidenza di un conto inattivo, ma non estinto.

Questi conti dimenticati tecnicamente si chiamano “dormienti”.

Cerchiamo, perciò, di svegliarli dal sonno.

Si tratta di rapporti bancari con un saldo maggiore di 100 euro sui quali non è avvenuta alcuna movimentazione in un arco temporale di 10 anni. E’ una categoria vastissima che va dai semplici depositi, alle azioni, alle obbligazioni, ai buoni fruttiferi postali e perfino agli assegni circolari ed alle rendite di polizze assicurative.

Attenzione : ogni prodotto ha tempi diversi di “risveglio”.

Vediamo che fine fanno questi risparmi seguendo i vari passaggi : la Banca, in presenza di un conto potenzialmente dormiente, ne informa il titolare che ha sei mesi di tempo per evitare il passaggio dell’importo ad un Fondo costituito presso il MEF, Ministero Economia e Finanze, con finalità di sostegno alle vittime di frodi finanziarie.

Per riattivare il rapporto, basterà una qualsiasi attività, anche la semplice richiesta del saldo.

In assenza di una manifestazione di interesse, l’importo passa al Fondo che lo incamera se, durante i successivi 10 anni, non interviene una richiesta di rimborso.

È probabile che il titolare del conto si sia trasferito, abbia subìto una malattia invalidante o sia deceduto, per cui gli eredi o chi ha interesse possono individuare l’esistenza di un rapporto del genere sul sito Consap, che è la Concessionaria dei Servizi Assicurativi Pubblici.

Altro che “dolce dormire”, come dice il proverbio!

È un sonno che ci costa caro, visto che l’ammontare di questi conti supera i due miliardi di euro!