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Buongiorno

11.07.2017 - Buongiorno Irpinia

Vaccinazioni obbligatorie ma ad Altavilla chiude il centro Asl

Quando si dice “più servizi nelle zone interne”. Ad Altavilla Irpina si è deciso di chiudere il centro vaccinazioni dell’Asl. La cosa paradossale – un po’ pomposamente si potrebbe dire “antistorica” – è che il servizio viene chiuso proprio in una fase in cui il tema assurge agli onori della cronaca europea, con tutte le polemiche annesse e connesse all’iniziativa – giustissima – del ministro della Salute di rendere obbligatorie le vaccinazioni per i ragazzi pena l’impossibilità di iscriversi a scuola.

Ad Altavilla Irpina il servizio esiste da anni e serve un comprensorio sufficientemente vasto. E’ opinione diffusa che quel centro sanitario sia di grande utilità sociale e che di certo invoglia le famiglie a servirsene. La chiusura implica che per le vaccinazioni bisognerà recarsi ad Avellino. Per carità, non sono ore di viaggio. Ma è il motivo della soppressione del servizio a giustificare la protesta, peraltro civilissima, degli abitanti del comprensorio.

Non ci crederete: stop alle vaccinazioni in loco perché l’unica infermiera addetta a quella struttura dell’Asl va in pensione. Avete capito: pare che l’Asl non abbia la possibilità di sostituire una, ma proprio una sola unità operativa.

Me ne ha parlato un medico. Era esterrefatto. E a ragione. Chi meglio di un medico sa che non è missione da inquadrare come impossibile la sostituzione di una, ma proprio una sola infermiera.

Per carità: non vogliamo insinuare che ci sia personale infermieristico “imboscato” nelle tante strutture sanitarie dell’Asl disseminate sul territorio irpino. Forse a pensarlo – come suggeriva un certo Andreotti – si fa peccato ma qualche volta s’azzecca. Il problema non è questo. Il problema è che in casi come questi il beneficio vale il costo e tanto più. E del resto non si tratta di costo aggiuntivo. Ci sarà pure una, ma proprio e solo una infermiera in tutta l’Asl magari un tantino, soltanto un tantino superflua rispetto ai livelli accettabili di efficacia ed efficienza del servizio in cui è attualmente impiegata. O no?

Vogliamo sperare che il direttore generale, Maria Morgante, persona di sicura sensibilità, esamini con la dovuta attenzione il caso Altavilla. Anche perché sarebbe davvero imbarazzante spiegare al ministro della Salute che il suo programma di vaccinazioni obbligatorie incontra difficoltà di attuazione a causa di una infermiera che va in pensione.